La scintigrafia è un esame di diagnostica per immagini, attraverso la quale è possibile ricavare informazioni su estensione, forma e funzionalità dei diversi organi,ad esempio:
-cuore - con la scintigrafia miocardica,
-polmone - scintigrafia polmonare,
-tiroide - scintigrafia tiroidea,
-ossa - scintigrafia ossea o total body,
-cervello - scintigrafia cerebrale,
-metastasi tumorali.
Lo svolgimento dell’esame si esegue con la somministrazione di farmaci radioattivi che, iniettati per via endovenosa, vengono poi captati e concentrati in aree specifiche dell’organismo.
Poiché il radiofarmaco tende a concentrarsi nelle zone di maggiore attività vengono evidenziate lesioni e malattie; i segnali radioattivi emessi dal tracciante sono poi rilevati da un’apparecchiatura, che consente di ricavare diverse informazioni circa l’organo sede di esame.
La scintigrafia viene eseguita principalmente per valutare:
-sede, dimensione, forma di un tessuto o un organo da analizzare;
-la localizzazione anomala di uno specifico tessuto;
-l’adeguata perfusione di un organo (per esempio cuore,reni);
-l’esistenza di aree corporee danneggiate o prive di vitalità;
-l’eventuale presenza di tumori.
La preparazione richiesta per lo svolgimento dell’esame varia a seconda dei casi e del distretto corporeo oggetto di analisi.
Generalmente, potrebbe essere richiesta la sospensione di farmaci che il paziente assume abitualmente per non interferire con i risultati dell’esame.
Il digiuno non è sempre richiesto; ad esempio nel caso della scintigrafia ossea, non è richiesto.
È invece sempre necessario rimuovere dal proprio corpo qualunque oggetto metallico.
Il farmaco radioattivo viene scelto in base al tessuto da studiare, in quanto ogni tracciante possiede elevata specificità per uno o pochi dei tessuti/organi del corpo e tale somministrazione avviene per via endovenosa,raramente per bocca.
Potrebbe quindi essere richiesto un certo periodo di attesa, necessario affinché il tracciante raggiunga il distretto corporeo oggetto dell’esame,circa 20-60 minuti nella scintigrafia miocardica e tiroidea, tre ore nella scintigrafia ossea, alcuni giorni per localizzare processi infettivi o nel caso di somministrazione di iodio 131 come tracciante. Il paziente viene fatto accomodare su un lettino, seduto o sdraiato, mentre il dispositivo impiegato compie movimenti di rotazione o traslazione intorno al corpo; la gamma-camera, ossia lo strumento con il quale si effettua l’esame, è aperta, può quindi essere generalmente utilizzata anche nei pazienti che soffrono di claustrofobia.
La durata dell’esame è variabile; possono essere necessari 10-15 minuti per effettuare una scintigrafia tiroidea o alcune ore per lo svolgimento di una scintigrafia cardiaca o ossea, a seconda dei casi. A differenza dei mezzi di contrasto, le reazioni allergiche ai radio-farmaci utilizzati, sono estremamente rare. Per favorire l’eliminazione del tracciante è importante bere molta acqua.
Nella maggior parte dei casi, al termine della scintigrafia il paziente può riprendere normalmente le proprie attività quotidiane.
Nelle ore successive allo svolgimento dell’esame dovrebbe essere evitato il contatto ravvicinato con donne in stato di gravidanza e bambini, per evitare che le radiazioni assorbite,vengano irradiate a terzi. Si tratta in ogni caso di precauzioni che possono arrivare fino a 48 ore per il principio di precauzione.
La quantità di radiazioni emesse non è invece considerata un problema per soggetti adulti.
Questa procedura è controindicato in gravidanza o durante l’allattamento, mentre nei bambini l’esame può essere eseguito, somministrando dosi di farmaco ridotte e calcolate specificatamente in base al peso.
Per interpretare le immagini ottenute sono di solito richiesti dei tempi aggiuntivi per refertare l’esame e consegnarlo al paziente, nonostante i risultati della scintigrafia sono trascritti in tempo reale durante l’esecuzione.