cosa fare in caso di una congestione digestivaLa congestione digestiva. La causa scatenante di questo evento è un repentino calo della temperatura che interessa la zona addominale e che di fatto blocca la fase digestiva ancora in atto. Appena introduciamo del cibo nello stomaco, il nostro corpo dà inizio alla digestione e richiama una maggior quantità di sangue proprio verso questo organo. La congestione digestiva da freddo non è mai un fenomeno cronico. La ricorrenza di episodi di indigestione è, invece, legata a disturbi gastrici di diverso tipo. Gli sbalzi termici, infatti, non sono le uniche cause che possono provocare una congestione digestiva. Altri possibili fattori di rischio sono:

-elevato consumo di cibi grassi e piccanti;

-eccesso di caffeina;

-alcool;

-pasti troppo abbondanti e veloci;

-intolleranze alimentari;

-abuso di farmaci come antibiotici e antinfiammatori. 

La gravidanza espone ad una maggiore vulnerabilità nei confronti della congestione digestiva, sia per il particolare assetto della circolazione sanguigna che per le difficoltà digestive che di per sé provoca.

I sintomi sono molteplici e compaiono molto rapidamente. Chi sta avendo una congestione alimentare:

-impallidisce improvvisamente, con forti tremori e abbondante sudorazione fredda

-senso di spossatezza

- nausea con conseguenti crampi allo stomaco, vomito e forti dolori addominali. 

Nei casi più gravi si possono verificare giramenti di testa, vista offuscata, svenimenti e addirittura il collasso cardiaco dovuto al blocco circolatorio.

La congestione gastrica e intestinale da freddo può provocare anche diarrea ma non dissenteria, che è una manifestazione legata a particolari infezioni di tipo batterico, né febbre. In caso di congestione che interessa lo stomaco e la digestione è necessario intervenire prontamente per cercare di ripristinare il processo digestivo interrotto bruscamente. Occorre riequilibrare la temperatura cercando di scaldare e rilassare l'addome mettendo il malato in posizione orizzontale con le gambe alzate per favorire l’afflusso di sangue al cervello, l’organo che risente maggiormente in questi casi. Il rischio è che subentri un blocco circolatorio potenzialmente letale, specialmente se si verifica in acqua, situazione in cui si può verificare la morte per annegamento.

Solo in caso si sia pienamente coscienti, bere dei piccoli sorsi d'acqua tiepida e non gassata può aiutare così come massaggiare la zona dello stomaco. Se la persona colpita è confusa e semi incosciente, l’assunzione di liquidi può causare soffocamento. È anche importante evitare di bere velocemente: la dilatazione forzata dello stomaco può infatti provocare vomito, peggiorando una situazione già complicata. Normalmente nel giro di circa 30 minuti la funzionalità digestiva riprende e i sintomi iniziano a scomparire; può rimanere solo un po' di spossatezza, che svanisce nel giro di 2/3 ore.

Maggiore è la quantità di cibo ingerito più difficoltosa sarà la digestione. Quindi, è bene evitare le abbuffate in spiaggia (anche per altre ragioni) e alimentarsi in modo leggero con porzioni poco abbondanti. Un pasto semplice a base di frutta, verdura ma anche insalate di pasta o riso poco condite comporta tempi digestivi molto brevi anche solamente di un'ora. Se invece introduciamo alimenti particolarmente complessi, ricchi soprattutto di grassi e in porzioni molto abbondanti, il nostro stomaco dovrà impiegare molto più tempo per portare a termine la digestione. Serve prestare molta attenzione anche alla temperatura delle bevande che sono spesso la causa scatenante di una congestione alimentare. È corretto bere molto e di frequente quando si trascorre un’intera giornata in spiaggia, ma occorre evitare di far arrivare acqua o altre bevande gelate nello stomaco soprattutto appena terminato di mangiare.