diabeteSecondo alcuni studi condotti nell’ultimo decennio, gli esperti hanno dimostrato diversi legami tra il diabete e la formazione di alcuni tipi di tumore. La Società Italiana di Diabetologia (SID) presenterà questi studi come tema principale durante l’evento “Panorama Diabete” che si terrà a Riccione nei giorni 21 – 24 Maggio 2023.

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da un aumento eccessivo di zuccheri (glucosio) nel sangue, e può essere di tipo 1, cioè assenza totale di secrezione insulinica, oppure di tipo 2; quest’ultima, con livello di diffusione elevato in tutto il mondo, è determinata da una ridotta sensibilità dell’organismo all’insulina.

Gli esperti sono preoccupati perché i chili in eccesso sono un problema che riguarda il 30% della popolazione e che causa ben 4 milioni di morti ogni anno: “È noto che i pazienti affetti da sindrome metabolica (caratterizzata da obesità addominale, alterati livelli di glicemia, ipertensione e iperlipidemia) sviluppano danni a carico di molti organi e si ammalano di diabete e varie forme di cancro, attraverso l’attivazione di reazioni a catena che condividono uno stato di infiammazione cronica”, afferma Annalisa Natalicchio, docente di Endocrinologia e Malattie Metaboliche all'Università degli Studi di Bari Aldo Moro. “Secondo le più recenti stime, sovrappeso e obesità sono responsabili in Italia di circa il tre per cento di tutti i tumori negli uomini e del sette per cento di quelli nelle donne: obesità e sovrappeso sono infatti fra i fattori di rischio noti per i tumori di endometrio, colon retto, esofago, rene, pancreas e seno, specie fra le donne in post menopausa”.

Inoltre, le indagini indicano anche che il 10-15% dei pazienti oncologici presenta una diagnosi di diabete mellito, e che il cancro è una causa di morte più frequente nei pazienti diabetici: “Sia chiaro, non sono le terapie antidiabete a provocare il cancro”, spiega Carlo La Vecchia, ordinario di Epidemiologia all’Università degli Studi di Milano. “I malati di cancro che sono diabetici e spesso obesi sono più vulnerabili perché possono andare incontro a maggiori complicazioni (sia durante gli interventi chirurgici che dopo) e a effetti collaterali più gravi dei farmaci antitumorali”.

“Essere consapevoli di questo nesso”, spiega Angelo Avogaro, presidente SID, “è utile sia ai medici per poter seguire al meglio i propri pazienti, monitorando attentamente le loro condizioni e tenendo conto anche del pericolo di possibili neoplasie, sia ai diabetici stessi che, se informati, possono prestare attenzione maggiore a eventuali campanelli d'allarme e alle strategie di prevenzione”.