L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Eugenio Medea di Bosisio Parini (LC), in collaborazione con l’IRCCS Fondazione Mondino di Pavia e l’Università di Brescia, pubblica i risultati della ricerca Epi-Bond (Early Parenting Intervention - Biobehavioral Outcomes in infants with Neurodevelopmental Disabilities), finalizzata a individuare le cause e rimedi della disabilità del neurosviluppo nei bambini.
Questa condizione comporta una serie di disturbi che si manifestano nelle prime fasi dello sviluppo dei bambini, e si caratterizza per deficit del funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo. I disturbi più significativi riguardano la comunicazione, il deficit d’attenzione/iperattività, l’autismo, difficoltà di movimento, dell’apprendimento e molti altri ancora.
“In primo luogo”, spiega Elisa Fazzi, presidente SINPIA (Società Italiana di NeuroPsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) e direttrice dell’Unità operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Asst Spedali Civili e Università di Brescia, “i genitori affrontano un carico emotivo significativo che si manifesta con alti livelli di stress, sintomi depressivi e ansiosi. In secondo luogo, i segnali comunicativi dei loro bambini possono essere poco chiari e difficili da interpretare, causando una risposta non ottimale. Ad esempio, la normale intuitiva risposta da parte dei genitori può essere meno immediata a causa del fatto che a volte l’espressività mimico-facciale è meno decifrabile”.
La ricerca Epi-Bond consiste in un intervento di video-feedback con approccio collaborativo rivolto alle mamme di bambini (0-2 anni) affetti da neurodisabilità dello sviluppo: il risultato ha permesso di evidenziare come il supporto genitoriale, ovvero il suo coinvolgimento emotivo, l’incoraggiamento e l’insegnamento, può avere un impatto significativo sulla regolazione dell’espressione genica del DNA, migliorando così la fase di sviluppo del bambino.
Durante la ricerca, uno psicologo ha supportato le madri durante la visione del video-feedback: in questo modo entrambi comprendono cosa abbia suscitato l’interesse e la partecipazione attiva del bambino. Il genitore, solo con un rapporto simbiotico con il proprio bambino sin dalle prime fasi dello sviluppo, impara a conoscerlo meglio, diventando al contempo più consapevole delle sue potenzialità.