Le conseguenze determinate da una perdita del sonno anche lieve può causare l’accumulo di grassi e facilitare l'obesità
Sette - otto ore di sonno ogni notte potrebbero sembrare a molti quasi un lusso. Ma non dormire per il tempo necessario porta, tra gli altri risultati dannosi, alla modifica delle funzioni mentali e aumenta il rischio di patologie cardiache. Sempre più prove fanno notare che, sul breve termine, una mancanza del sonno parziale potrebbe aprire la strada ad aumento di peso e altre conseguenze negative.
Negli Stati Uniti circa il 28% degli adulti racconta di dormire 6 ore per notte, e questa privazione è diventata sempre più comune negli ultimi 30 anni. E dato che più del 35% degli adulti statunitensi è obeso, i ricercatori cercano una correlazione tra le due condizioni.
I ricercatori hanno scoperto che i soggetti che, senza soffrire di disturbi particolari, passavano varie notti consecutive con 4-6 ore di sonno, presentavano i segni di una notevole varietà di effetti negativi che coinvolgono l'attività fisica, i meccanismi di segnalazione dell’ormone dell'appetito, il comportamento alimentare e i tassi di perdita di grasso.
CHI DORME MANGIA DI MENO
Alcuni degli effetti più dimostrati della perdita di sonno sul peso si fondano su due potenti ormoni: leptina e grelina. La grelina è implicata nell'invio di segnali di fame e la leptina aiuta a dire che siamo sazi.
In uno studio, dopo due notti consecutive con 4 ore di sonno, i soggetti osservati hanno presentato un 28% in più di grelina (fame) nel sangue e un 18% in meno di leptina (sazietà) rispetto ai soggetti che avevano dormito 10 ore. Nello stesso studio, i volontari che avevano dormito meno riferivano "di provare una sensazione di fame e di appetito aumentati in modo rilevante, rispettivamente del 24% e del 23%", osservano gli autori di questa analisi, diretta da Julie Shlisky, ricercatrice presso il Saint Luke's-Roosevelt Hospital Center.
Altri studi hanno notato anche un aumento dei grassi e dei grassi saturi consumati da chi dorme meno del necessario. Una ricerca ha specificato un cambiamento in un altro segnale legato all’alimentazione, il peptide YY, che si ritiene indichi al corpo che si è mangiato a sufficienza, e i cui livelli sono diminuiti in un gruppo di persone che per due notti avevano dormito solo 5 ore.
Molti studi, dunque, hanno confermato che i soggetti mangiavano di più e/o più spesso dopo varie notti consecutive di mancanza parziale del sonno.
Come sottolineano Shlisky e i suoi colleghi nell’articolo, le persone che restano sveglie più a lungo hanno semplicemente più occasioni di mangiare, osservando che "la privazione parziale del sonno può aumentare il rischio di mangiare troppo la sera a causa dei bassi livelli circolanti di leptina e dell’ulteriore tempo trascorso da svegli", aggiungendo che "le ore serali e notturne sono quelle in cui è più probabile che si ecceda nei cibi meno salutari".
STRESSATI E ASSONNATI
Ma queste ore di veglia in più potrebbero aiutarci a fare più attività fisica? Come per il cibo, sarebbe razionale pensare che stare svegli più a lungo porti a una maggiore attività, e di conseguenza, maggiore dispendio energetico. Ma, anche se dormendo di meno in teoria c'è più tempo per fare attività fisica, le persone con privazione del sonno sono molto meno disposte all'esercizio di chi dorme normalmente, poiché riferiscono di sentirsi più stanchi.
La mancanza di sonno può anche portare alla perdita di massa muscolare e a un aumento di grasso. Con poco sonno, il corpo ha più probabilità di produrre cortisolo, l'ormone dello stress. In diversi studi, dopo la privazione del sonno, i soggetti avevano livelli di cortisolo più alti alla fine della giornata, quando invece dovrebbe diminuire per disporre il corpo al riposo. L’eccesso di cortisolo stimola l'organismo a accumulare più grasso e a utilizzare altri tessuti, tipo i muscoli, come fonte di energia, ciò vuol dire che “un sistema di privazione di sonno porta a perdere più muscoli e accumulare più grasso”.
Prima il sonno o prima l'obesità?
Dai vari studi è risultato anche che, la stessa obesità può contribuire alla perdita di sonno. Condizioni come l’apnea notturna sono tra le principali cause di un sonno interrotto e di una cattiva qualità del sonno. Così, è la privazione del sonno che causa l'obesità, o è piuttosto il contrario?
"Ci potrebbe essere una relazione bidirezionale", dice Mehra. Anche se l'apnea notturna e altre situazioni simili possono generare un sonno di bassa qualità, Mehra è convinto che ci siano dati sufficienti a rivelare che molte persone di peso inizialmente normale e sano, non dormendo a sufficienza, nel tempo hanno avuto un peggioramento delle condizioni di salute.
Naturalmente, dormire di più può essere difficile, specialmente vivendo in ambienti interni con luci perennemente accese e con il bagliore degli schermi che confondono i nostri ritmi circadiani. "Le esigenze di uno stile di vita moderno, fra cui il tempo eccessivo di esposizione a schermi TV e del PC molto illuminati, il lavoro a turni e il jet lag comportano una parziale privazione del sonno", notano Shlisky e colleghi. Ma i dati di questo e altri studi fanno ricordare che nella lotta all’obesità, e per una vita sana in generale, dormire di più potrebbe essere un passo importante.
Fonte: Ufficio Stampa C.P.
(La versione originale di questo articolo è apparsa su scientificamerican.com il 24 ottobre. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati)