pediatriLa Fondazione Gimbe lancia l’allarme sulla carenza dei Pediatri di Libera Scelta (PLS) in tutta Italia.

Il PLS, detto anche pediatra di famiglia, è il medico specializzato nella tutela della salute dei bambini e ragazzi tra i 0 e 14 anni; pertanto, ad ogni bambino appena nato, fino al compimento dei 6 anni di età, deve essere assegnato un PLS al fine di accedere a servizi e prestazioni inclusi nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Successivamente, tra i 6 e 14 anni di età, i genitori possono scegliere se far seguire il proprio bambino dal PLS o da un Medico di Medicina Generale (MMG). A partire dai 14 anni del bambino, il PLS è revocato automaticamente, tranne per i pazienti con patologie croniche o disabilità che possono richiedere una proroga fino al compimento dei 16 anni.

“L’allarme sulla carenza dei PLS”, spiega Cartabellotta, “oggi è lanciato da genitori di tutte le Regioni, da Nord a Sud con narrative dove s’intrecciano questioni burocratiche, mancanza di risposte da parte delle Asl, pediatri con numeri esorbitanti di assistiti, sino all’impossibilità di esercitare il diritto d’iscrivere i propri figli al pediatra di famiglia con potenziali rischi per la salute, in particolare dei più piccoli e dei più fragili”. “Queste regole, se da un lato contrastano con la definizione di PLS come medico preposto alla tutela della salute di bambini e ragazzi tra 0 e 14 anni, dall’altro rappresentano un enorme ostacolo per un’accurata programmazione del fabbisogno di PLS”.

«La carenza di PLS”, conclude Cartabellotta, “deriva da errori di programmazione del fabbisogno, in particolare la mancata sincronia per bilanciare pensionamenti attesi e borse di studio per la scuola di specializzazione. Ma rimane fortemente condizionata sia da miopi politiche sindacali, sia da variabili locali non sempre prevedibili che rendono difficile calcolarne il fabbisogno. Innalzare l’età pensionabile a 72 anni e aumentare il massimale a 1.000 servono solo a mettere ‘la polvere sotto il tappeto’ e non a risolvere il grave problema della carenza dei PLS. In tal senso servono un’adeguata programmazione, modelli organizzativi che puntino sul lavoro di team, grazie anche alle Case di comunità e alla telemedicina, oltre che accordi sindacali in linea con i reali bisogni della popolazione. Perché guardando ai numeri di pensionamenti attesi e dei nuovi pediatri è ragionevolmente certo che nei prossimi anni la carenza non potrà che acuirsi ulteriormente”.