L’associazione no profit Loto OdV, in collaborazione con l’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), celebra la settima Giornata Mondiale del Tumore Ovarico (8 maggio), con lo slogan dedicato “No Woman Left Behind” (Nessuna donna resta indietro), per sensibilizzare le persone ed affrontare la malattia.
Il tumore ovarico è una neoplasia che colpisce l’apparato riproduttivo femminile, in particolar modo il tessuto epiteliale che riveste le ovaie, provocando la formazione di cellule maligne. Questa malattia colpisce ogni anno in Italia oltre 5200 donne, e solo il 43% delle pazienti riesce a curarsi.
“In questa forma di cancro femminile”, spiega Rossana Berardi, Presidente del Comitato Scientifico di Loto e Membro del Direttivo Nazionale AIOM, “riscontriamo ancora un’elevata mortalità. Il motivo è da ricercare soprattutto nei sintomi che sono generici e aspecifici e spesso vengono confusi con quelli di altre malattie molto meno gravi. Non viene in alcun modo favorita una diagnosi precoce e i trattamenti risultano così più difficili e anche meno efficaci. Inoltre a differenza del carcinoma mammario o di quello alla cervice uterina non sono possibili dei programmi di screening. L’unica forma di prevenzione è legata alle alterazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 che costituiscono un importante fattore di rischio”.
“È fondamentale perciò riuscire ad aumentare la consapevolezza e il livello d’informazione sulla malattia”, aggiunge Sandra Balboni, Presidente Loto OdV. “La nostra Associazione ha fatto proprio, fin dalla sua nascita, il motto “nessuna donna rimanga indietro” che è particolarmente indicato per il tumore ovarico. È, infatti, uno dei più insidiosi e difficili da gestire e c’è bisogno di un maggiore impegno da parte di tutti. A partire proprio dalle istituzioni e per questo abbiamo chiesto di illuminare il principale palazzo del Governo per dare un segnale forte e chiaro. Abbiamo inoltre avviato altre iniziative divulgative e di sensibilizzazione in varie località del nostro Paese ove sono ubicate le sedi di Loto”.
Inoltre, in giornata, insieme all’AIOM, è previsto un webinar per le pazienti (la diretta sarà sulla web tv della Società Scientifica alle ore 18). “La neoplasia ovarica”, conclude Saverio Cinieri, Presidente Nazionale AIOM, “presenta un’elevata eterogeneità biologica e si stima che ne esistano più di 30 diversi tipi. C’è anche una variazione molto ampia per le diverse forme sia in termini di incidenza che nelle prospettive di cura e sopravvivenza. Fino a 10 anni fa, avevamo poche opzioni terapeutiche contro il tumore e la chemioterapia era di fatto l’unica arma disponibile. Di recente abbiamo assistito all’introduzione di nuovi trattamenti e farmaci mirati che hanno aumentato sensibilmente le chances delle pazienti. Restano tuttavia ancora molti bisogni insoddisfatti e quindi la ricerca deve proseguire sfruttando anche le nuove tecnologie che consentono delle diagnosi più precise”.