Il Papilloma virus si riproduce sfruttando l’organismo infettato. Infatti, in seguito all’infezione, le cellule della cute e delle mucose crescono in una maniera incontrollata fino alla formazione di verruche, papillomi e condilomi, ovverolesioni benigne.
I ceppi più pericolosi di HPV sono quelli capaci di provocare lesioni maligne a livello dell’apparato genitale e nelle vie respiratorie superiori, ovvero lingua, palato, naso, laringe, faringe e tonsille.
La sua trasmissione avviene comunemente tramite l’attività sessuale. L’HPV è poi responsabile anche della comparsa di altri tipi di tumore, come ad esempio i tumori genitali o extragenitali.
La trasmissione avviene attraverso il contatto, sia diretto che indiretto, con particelle virali presenti all’interno di liquidi corporei, come saliva e secrezioni genitali. Oppure attraverso il contatto con lacerazioni, tagli o abrasioni nella pelle e/o nelle mucose. Anche se meno probabile, è possibile contrarre l’infezione toccando superfici
utilizzate da anche persone contagiate, magari asintomatiche, come ad esempio docce pubbliche o piscine.
Il tempo che intercorre tra l’infezione e la manifestazione delle lesioni precancerose è di 5 anni circa, mentre nel caso del carcinoma della cervice il tempo di latenza può essere anche di decenni.
Fortunatamente, soltanto una piccola parte delle persone che vengono a contatto con il Papilloma virus potrà andare incontro allo sviluppo di un tumore se non viene eliminato del tutto dal sistema immunitario. Le prima manifestazioni maligne sono alterazioni precancerose, chiamate displasie.
Generalmente, l’infezione da Papilloma virus è asintomatica e scompare spontaneamente. In base al ceppo di HPV che causa l’infezione, però, possono comparire i seguenti sintomi: verruche su mani, piedi, viso e genitali (lesioni benigne); escrescenze a livello delle mucose genitali e orali, chiamate appunto papillomi o condilomi.
Per evitare la trasmissione dell'infezione è possibile rispettando alcune semplici regole:
-curare la propria igiene personale;
-indossare scarpe o ciabatte quando si frequentano spazi comuni, come spogliatoi o piscine;
-non mangiarsi le unghie, per evitare la comparsa di verruche sulle mani e nella bocca e scongiurare la conseguente diffusione in altre parti del corpo;
-non avere rapporti a rischio e occasionali;
-effettuare periodicamente una visita ginecologica.
In Italia nel 2006 è stato approvato il vaccino contro l’HPV a scopo di prevenzione primaria dell’infezione, introdotto poi nei protocolli vaccinali. La vaccinazione contro l’HPV viene offerta gratuitamente a ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 12 anni di età, e in alcune regioni italiane l’offerta riguarda anche altre fasce di età. Anche se l’efficacia del vaccino è maggiore se effettuato prima dei 16 anni e dell’inizio dell’attività sessuale, anche gli adulti possono beneficiare della vaccinazione, stando a quanto osservato in alcuni studi (fino a circa 40 anni).
La vaccinazione viene consigliata anche a chi ha già avuto un contatto con il Papilloma virus oppure a chi ha subito un intervento chirurgico per rimuovere lesioni sia benigne che maligne, in quanto capace di rafforzare il sistema immunitario.
La vaccinazione è certamente uno strumento fondamentale per ridurre l’incidenza del cancro della cervice. I dati provenienti dall’Australia sull’introduzione della vaccinazione contro l’HPV ne sono la dimostrazione.
Le lesioni causate da Papilloma virus generalmente guariscono da sole senza bisogno di nessun trattamento. La loro scomparsa, però, non necessariamente equivale all’eliminazione del virus dal nostro corpo. Per questo è bene fare sempre molta attenzione per non diffondere il contagio.
Le lesioni causate dall’HPV possono essere curate e la scelta della terapia varia a seconda di: -sede dell’infezione;
-grandezza delle lesioni;
-diffusione delle lesioni.
Inizialmente, si può iniziare ad intervenire con un approccio farmacologico locale, utilizzando creme in grado di distruggere le lesioni “in collaborazione con” il sistema immunitario del paziente. Questo tipo di soluzioni sono a base diacido salicilico o acido tricloroacetico o sono creme ad azione antivirale.
Se l’approccio farmacologico non è sufficiente, si può ricorrere all’intervento chirurgico, soprattutto nel caso di condilomi genitali. Le lesioni possono quindi essere rimosse mediante crioterapia o trattamenti laser.