influenza sintomiL'influenza è una malattia respiratoria causata da virus che infettano le vie aeree (naso, gola e polmoni), il cui contagio segue un andamento tipicamente stagionale: in Italia, il picco si registra generalmente da dicembre a fine febbraio. Il quadro iniziale dell'influenza è caratterizzato dall'insorgenza rapida e improvvisa di sintomi respiratori e generali, che includono tipicamente febbre (superiore ai 38°C), tosse, mal di gola, dolori ossei e muscolari diffusi, spossatezza e malessere generale. L'influenza è un'infezione virale delle vie aeree, sostenuta da virus a RNA appartenenti al genere Orthomixovirus. Una delle peculiarità dei ceppi virali che causano l'influenza stagionale è la grande capacità di mutare, ovvero cambiano a livello genetico assumendo ogni anno caratteristiche leggermente diverse

I microrganismi responsabili dell'influenza sono virus appartenenti alla famiglia degli Ortomixoviridiae, che comprende tre generi: l'influenza di tipo A, più comune, quella di tipo B e la poco diffusa C. Una delle caratteristiche peculiari di questi microrganismi risiede nella frequenza con cui subiscono cambiamenti nella struttura esterna del capside, particolarità - questa - che ne altera l'antigenicità e le proprietà infettive. Il virus dell'influenza di tipo A è soggetto a variazioni antigeniche maggiori e minori, il tipo B solo a mutazioni minori, mentre quello di tipo C è omogeneo. Questa grande variabilità antigenica, quasi annuale per i ceppi di tipo A, spiega come mai ogni inverno ci si ritrovi a combattere con un diverso tipo di influenza, alla quale le cellule del sistema immunitario devono adeguarsi. Allo stesso modo, è necessario produrre ogni anno nuovi vaccini in base alle previsioni sui ceppi che causeranno la malattia. L'alterazione della struttura antigenica del virus dà origine a ceppi virali contro i quali non v'è alcuna resistenza da parte della popolazione e, quindi, induce lo sviluppo di epidemie circoscritte ai mesi invernali (virus A e B), o addirittura di pandemie (virus A) che compaiono ogni 10-30 anni con esiti drammatici (in quella del 1918, l'influenza "spagnola" mieté oltre 75 milioni di vittime).

Quali sono i metodi di trasmissione dell'influenza?

L'influenza si trasmette facilmente per via aerea: tutti i virus influenzali si diffondono attraverso le goccioline di saliva (droplets) e di muco emesse normalmente con starnuti, colpi di tosse o parlando a distanza molto ravvicinata con un'altra persona. Quando i virus raggiungono le mucose delle vie respiratorie provocano l'infezione. I virus influenzali sono in grado di sopravvivere temporaneamente al di fuori del corpo, quindi la trasmissione può avvenire anche indirettamente da mani, oggetti e superfici - come fazzoletti, maniglie, interruttori della luce e rubinetti - appena contaminati dalle secrezioni respiratorie. Per questo motivo, l'influenza si diffonde più facilmente tra familiari, compagni di scuola o colleghi e nei luoghi chiusi e affollati come i mezzi pubblici, i bar o il cinema.

Ora concentriamoci sulla sintomatologia dell'influenza. L'influenza può causare quadri sintomatologici da lievi a gravi, caratterizzati da:

  • Sintomi a carico delle vie respiratorie, che sono sempre interessate (tosse, starnuti, mal di gola, lacrimazione);
  • Manifestazioni generali, cioè a carico dell'intero organismo (brividi, febbre, cefalea, dolori muscolari diffusi, senso di spossatezza e di malessere generale).

 

 

Nonostante ogni anno i virus dell'influenza cambino le proprie caratteristiche antigeniche, i sintomi restano più o meno sempre gli stessi. L'insieme dei sintomi (variamente associati) e la modalità di comparsa determinano la corretta diagnosi. Innanzitutto, l'esordio dei sintomi influenzali è solitamente improvviso. L'influenza è caratterizzata dalla presenza di:

  • Febbre elevata ad esordio brusco (38-40°C, dura almeno 3-4 giorni);
  • Brividi di freddo accompagnati da:
    • Sudorazione;
    • Mal di testa (presente nell'80% dei casi).

A livello sistemico, compaiono:

  • Dolori ossei e muscolari diffusi in tutto il corpo (responsabili della tipica sensazione di avere le "ossa rotte");
  • Debolezza fisica;
  • Sonnolenza.

Sono contemporaneamente presenti sintomi respiratori quali:

  • Naso chiuso o che cola;
  • Mal di gola;
  • Starnuti;
  • Tosse secca (non catarrale);
  • Dolori al petto durante la respirazione, anche piuttosto intensi.

In qualche caso, possono manifestarsi congiuntivite, fotofobia (fastidio per la luce) e sintomi gastrointestinali, tra cui riduzione dell'appetito, nausea, vomito, diarrea e crampi addominali. I sintomi dell'influenza durano solitamente per 3-4 giorni e la maggior parte delle persone guarisce completamente dalla malattia entro una settimana, senza alcuna sequela significativa. In qualche caso, l'influenza può lasciare una sensazione di spossatezza che può durare anche dieci giorni/due settimane dopo la scomparsa dei sintomi. In caso di influenza stagionale, solitamente, la febbre dura almeno 3-4 giorni. Complicanze influenza: chi è più a rischio? L'influenza è una malattia infettiva a decorso generalmente benigno. Alcune categorie della popolazione presentano, però, un aumentato rischio di sviluppare decorsi più gravi o incorrere nell'esacerbazione di malattie preesistenti (come asma, diabete e cardiopatie); per questo motivo, si consiglia di sottoporsi annualmente alla vaccinazione antinfluenzale.

In particolare, sono considerate persone ad alto rischio:

  • Anziani (più della metà dei casi gravi e complicati si registrano nei soggetti di età superiore ai 65 anni);
  • Pazienti con malattie croniche, quali, ad esempio il diabete, le malattie immunitarie o cardiovascolari e quelle respiratorie;
  • Donne in gravidanza;
  • Bambini di età compresa fra i 6 mesi e i 5 anni;
  • Pazienti sottoposti a terapie che indeboliscono il sistema immunitario.

La prevenzione dell'influenza si attua in prima istanza mantenendo in salute il proprio sistema immunitario, tramite una dieta sana ed equilibrata associata ad uno stile di vita attivo e ad un'ottimale gestione degli stress quotidiani. Molto importanti risultano le norme igieniche di base, come il portare le mani alla bocca quando si tossisce e starnutisce, lavandole sempre e comunque prima dei pasti, dopo essersi recati alla toilette ed in tutte le occasioni elencate in questo articolo. Come si previene l’influenza? Per diminuire il rischio di influenza una norma utile rimane quella di lavarsi accuratamente e frequentemente le mani con acqua calda e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti.

Altre misure consistono in:

  • Evitare, se possibile, il contatto ravvicinato con persone con l'infezione in corso
  • Aerare regolarmente le stanze dove si soggiorna
  • Evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca
  • Coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura La vaccinazione antinfluenzale è il modo più efficace per proteggersi: l'immunizzazione attiva - effettuata cioè grazie alla somministrazione di un vaccino, riduce il rischio di infezione di una persona e rappresenta un mezzo per prevenire le complicanze della malattia. Sulla base dei virus osservati nella stagione precedente, il vaccino viene messo a disposizione prima della stagione influenzale, contenente tre componenti (vaccino trivalente) selezionati per proteggere dai principali gruppi di virus influenzali. La composizione raccomandata dei virus nel vaccino antinfluenzale è definita annualmente dall'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). La protezione si sviluppa circa dopo due settimane dalla somministrazione del vaccino. Quando vaccinarsi contro l’influenza? Poiché i virus influenzali cambiano di frequente, è consigliabile vaccinarsi tutti gli anni. In Italia, per la situazione climatica e l'andamento delle epidemie influenzali, il momento migliore per farsi vaccinare va dalla metà di ottobre alla fine di dicembre.