In occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità del 4 marzo, l’Associazione Medici Endocrinologi (AME) pubblica una ricerca da cui emerge che solo 2 specialisti su 5 prescrivono ai propri pazienti con obesità i farmaci approvati per tale patologia, in associazione a diete e a un corretto stile di vita.
Al fine di offrire un’appropriata soluzione terapeutica, la AME pubblica la prima Linea Guida chiamata “Terapia del sovrappeso e dell’obesità resistenti al trattamento comportamentale nella popolazione adulta con comorbilità metaboliche”, approvata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e in collaborazione con ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica), SIO (Società Italiana dell’Obesità), SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche) e SIGE (Società Italiana Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva).
«La tendenza alla sottoprescrizione dei farmaci”, spiega Renato Cozzi, presidente AME, “dimostra che l’assioma ‘il paziente obeso, è obeso perché mangia’, è ancora molto diffuso, anche tra i medici specialisti. In realtà, l’obesità non è mancata volontà o solo cattive abitudini, è una vera e propria patologia cronica che va curata valutando tutte le opzioni terapeutiche, farmaci e chirurgia compresi”.
«Con la pubblicazione di questa Linea Guida si conferma l’esistenza di una patologia cronica e invalidante, l’obesità, per la quale esistono terapie farmacologiche e chirurgiche efficaci e sicure”, afferma Olga Eugenia Disoteo, coordinatore nazionale della Commissione Diabete AME. “Questa patologia è spesso sottodiagnosticata, stigmatizzata, trattata talvolta con indicazioni generiche e diete non sempre efficaci, la disponibilità di una linea guida oltre a dare dignità a una patologia oggi ancora negletta fornisce una chiara prioritizzazione degli interventi terapeutici mirati al singolo paziente e alle sue necessità cliniche. Il nuovo documento ha valore medico-legale e aiuta il medico nelle decisioni terapeutiche a garanzia dei pazienti”.