pediatriLa Società Italiana Medici Pediatrici (SIMPE), in occasione del convegno “Il PNRR e il governo della sanità: legislazioni e professioni sanitarie”, lancia un allarme per la carenza di personale medico specializzato nelle cure pediatriche.

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), dichiara la SIMPE, deve prendersi cura delle fasce di crescita del bambino, dalla sua nascita fino all’adolescenza. Con la carenza dei medici pediatri, purtroppo, queste cure rischiano di essere compromesse, e la SIMPE invita il Governo ad aumentare gli accessi alla formazione di specialisti pediatrici; inoltre, è richiesta anche la presenza di pediatri esterni presso i reparti di pediatria.

“Senza l’esternalizzazione dei servizi di pediatria e di assistenza nei punti nascita”, sottolinea Simone Rugolotto, Consigliere Nazionale SIP (Società Italiana di Pediatria) e Segretario Organizzativo del Coordinamento dei Primari Italiani, “alcune pediatrie in Italia potrebbero essere chiuse. Non sono i professionisti esterni che bussano alla porta del SSN, siamo noi che li cerchiamo per scongiurare l’interruzione di pubblico servizio”.

Andrea Pessina, dottore commercialista ed esperto in politiche fiscali e sanitarie, chiarisce, durante il convegno, il costo reale dei servizi prestati dai professionisti esterni: il costo attuale dei servizi non risulta essere superiore rispetto al costo sostenuto per un medico base.

“Questi professionisti esterni”, aggiunge Giuseppe Mele, Presidente nazionale SIMPE, “non rappresentano una spesa gravosa, bensì una risorsa preziosa che supplisce alle carenze del SSN, senza che questo comporti maggiori costi”.