L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) firma un contratto con il Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI) Engineering Ingegneria Informatica S.p.A. e Almaviva S.p.A., in presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci, per l’affidamento in concessione della Progettazione, Realizzazione e gestione dei Servizi abilitanti della Piattaforma nazionale di Telemedicina (PNRR).
Oltre a rendere l’Italia uno dei primi Paesi UE ad utilizzare la nuova piattaforma, con questo contratto AGENAS ha il compito di sviluppare, entro tre anni, l’intera architettura applicativa della piattaforma nazionale di telemedicina, portando a compimento diversi obiettivi:
- Favorire l’implementazione dei percorsi di telemedicina su tutto il territorio nazionale;
- Colmare il divario tra le disparità territoriali e offrire maggiore integrazione tra servizi sanitari regionali (attraverso soluzioni innovative, codifiche ecc.);
- Migliorare la qualità clinica e l’accessibilità ai servizi sanitari dei pazienti su tutto il territorio;
- Fornire ai professionisti i nuovi strumenti validi per operare facilmente in ogni tipo di intervento;
- Migliorare la programmazione, il governo e lo sviluppo della sanità digitale.
Il ministro Schillaci si è detto soddisfatto per “un altro importante tassello, nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La piattaforma nazionale di telemedicina ci permetterà di vincere la sfida per il superamento delle diseguaglianze nell’offerta delle prestazioni e dell’assistenza tra le diverse aree territoriali. Grazie alla piattaforma i professionisti sanitari potranno disporre di nuovi strumenti validati per operare efficacemente in ogni processo individuale e multi-disciplinare e allo stesso tempo verrà anche migliorata l’accessibilità dei pazienti alle cure e alle prestazioni. Saremo quindi in grado, grazie alla telemedicina, di dare risposte tempestive e di qualità alla domanda di servizi sanitari sul territorio.”
Il nuovo PNRR di Telemedicina sarà utilizzato da tutte le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliero-universitarie, gli Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) pubblici e tutte le strutture private che operano in convenzione con il servizio sanitario nazionale.